Si fa chiarezza sui presunti privilegi di Filippo Turetta, killer di Giulia Cecchettin, in carcere. L’intervento del garante dei detenuti.
Sono giorni di polemica e di caos attorno al carcere di Montorio a Verona dove è detenuto Filippo Turetta, killer di Giulia Cecchettin. Sul ragazzo e i possibili privilegi di cui starebbe usufrendo rispetto ad altre persone della struttura si è detto tanto sollevando un vero e proprio caso legato a trattamento di favore e l’uso della Playstation. Sulla vicenda ha cercato di fare chiarezza il garante dei detenuti, così come la direttrice della casa circondariale.
Filippo Turetta, Playstation e privilegi: come stanno le cose
Sui possibili trattamenti di favore verso Turetta e anche l’uso di una Playstation all’interno del carcere, il garante dei detenuti ha voluto subito replicare: “Resto davvero stupito e amareggiato per la polemica riportata in questi giorni dai giornali sulla Playstation in carcere, che sarebbe ‘un privilegio’ per un giovane detenuto e addirittura un mezzo che trasformerebbe il carcere in ‘un parco divertimenti'”, ha detto don Carlo Vinco.
“Quella Playstation l’ho fornita io al carcere più di sei mesi fa nelle due sezioni sanitaria, quella di infermeria e quella di cura psichiatrica e mai avrei pensato a polemiche così banali”.
Il garante ha proseguito: “Voglio sperare che le frasi riportate abbiano un contesto più ampio e ragionato, ma sono davvero avvilenti per quanti stanno vivendo la condizione di detenuti e per quanto in carcere svolgono la loro professione. Pensare che sia un privilegio la possibilità di usare la Playstation per ristretti momenti della giornata, in uno spazio comune e sempre condiviso con gli altri, per chi è detenuto e ricoverato in cella in tre persone, vuol dire non conoscere la sofferenza e la disperazione di chi è rinchiuso“.
Nuovi dispositivi in arrivo
Al netto delle parole di don Carlo Vinco, garante dei detenuti del carcere di Montorio, le polemiche non sembrano essersi del tutto fermate.
Molto probabilmente se ne discuterà ancora, anche a seguito del commento di Francesca Gioieni, direttrice della casa circondariale, che al Corriere di Verona ha detto sull’argomento: “Nessun trattamento di favore a Turetta. I detenuti che si trovano come lui in infermeria non hanno le occasioni di socialità che hanno gli altri. Pertanto hanno l’accesso a una PlayStation. Questo non è un privilegio e, inoltre, di PlayStation ne arriveranno altre a breve“.